COSA PENSO DELLE IPO Velocemente, voglio spiegare perchè
non aderisco "quasi" mai alle Ipo (Initial public offer). I motivi
sono fondamentalmente due:
Il caso di ieri di Azimut è emblematico:
il titolo ha chiuso a -7% il primo giorno di collocamento. Domanda: chi ha
venduto? I risparmiatori che hanno sottoscritto probabilmente no (altrimenti
non avrebbero sottoscritto!). Evidentemente chi aveva azioni da prima e non
vedeva l'ora del momento della quotazione per poterle sbolognare. A prezzi
più elevati del loro valore? Questo non lo sappiamo (ma è quasi sicuro). Ricordo due casi che sono partiti con -10%: Cremonini e Freedomland. Non vorrei portare sf.....a
ma non sono più tornati a quei livelli che sono rimasti i massimi storici di
sempre. Grossi rialzi li vediamo soltanto durante i periodi di
euforia in cui salgono cani e porci. Ma, in questi casi, sale tutto e quindi
non si vede perchè puntare su di esse. Due casi emblematici che ho toccato con mano: - il collocamento E-Biscom. Le banche collocatrici hanno lanciato le nuove azioni
in una forchetta di prezzo tra 30€ e 130€. Vi pare possibile che l'azienda
possa avere un valore così discordante tra minimo e massimo? Come se voi
voleste comprare un appartamento e il mediatore vi proponesse un prezzo tra
100mila e 400mila euro! - il collocamento di azioni Cassa Risparmio di Reggio Emilia. In quel periodo lavoravo nell'istituto (filiale di
Rubiera) e ci fecero una testa così per avvicinare chiunque respirava per proporgli
l'acquisto delle azioni. Ciascuno aveva ovviamente un budget personale (conflitto
d'interessi? Ma va la!) Poi si è venuto a sapere che se non fossero entrati i
soldi di questo aumento di capitale l'istituto era più di là che di quà. Scandiano, li 8 Luglio 2004 |