Premetto, ma lo sapete gia', che non ho ne la bacchetta magica e neanche  un'arma segreta.
Metto sul piatto un po' di esperienza e di logica che ho potuto toccare con mano dopo quasi quindici anni passati tra gli alti e i bassi dei mercati finanziari.

Vi dico subito che la formuletta magica, in se, sarebbe veramente  una cazzatina; il problema e' un altro: e' difficile da mettere in pratica sotto il profilo psicologico perche' occorre "vendere dei titoli in perdita".
E qui casca l'asino.

Rifaccio l'esempio solito.
E' sempre quello ma credo che insistendo come un martello si possano ottenere dei risultati.

Abbiamo comprato 1.000 Fiat a 25E e abbiamo speso 25.000E.
Non si sa come mai ma 'ste Fiat sono scese a 22E e quindi adesso abbiamo un capitale di 22.000E.
La nostra situazione e': 1.000 Fiat in portafoglio, una minusvalenza virtuale di 3.000E, e un controvalore in denaro di 22.000E.

A parte l'incazzatura che dobbiamo lasciare in un cantuccio, dobbiamo avere il sangue freddo e recuperare nel piu' breve tempo possibile.
Non ci sono alternative.
Non possiamo perdere tempo a leggere i giornali in attesa di una notizia che ci faccia sperare che ...... (ricordo che chi vive sperando, muore .......malamente!)

Il risparmiatore intelligente si chiede: "come posso utilizzare i 22.000E per recuperare?".
Spulciando i chart, il 28/03/2001 trovava il titolo Montedison (ricordo che e' un esempio !).

Si vendevano le 1.000 Fiat e, con il controvalore, si compravano 9.500 Montedison a 2,3E.
Alla fine della settimana il risparmiatore aveva in portafoglio un controvalore di azioni Montedison per 25.270E e aveva recuperato la perdita.

Vediamo gli inghippi del caso:
A) e' un procedimento che si puo' utilizzare con titoli che perdono al massimo il 20/30% (per esempio si puo' pensare sulle Locat o sulle Reno de Medici)
B) si rischia di sbagliare lo scambio e trovarsi con un titolo peggiore;