Nella
attività di Trading c'è un punto sul quale è importante non sbagliare:
il concetto che il trader ha di se stesso come persona deve essere tenuto
distinto dal Trading.
Ciò che siamo come
persona viene ben prima del primo pensiero sul Trading e ciò che saremo
come persona si estenderà ben oltre il nostro Trading.
Quando leghiamo al
Trading il valore personale non solo l'autostima ne risulta danneggiata,
ma l'attività di Trading è sabotata.
Ricordate gli smisurati
Ego di certi traders che hanno portato loro stessi e chi era associato con
loro alla rovina. Nicholas Leeson ha fatto cadere la Barings Bank.
Victor Niederhoffer ha
portato il suo fondo verso il deficit.
John Merriweather ha
minacciato la salute del sistema bancario USA scommettendo più di 50
volte il suo capitale nella convinzione che le sue strategie avrebbero
funzionato, che era in grado di prevedere senza errore la direzione dei
mercati dei Bonds.
C'è uno schema tipico in
tutti questi casi: un successo che per un po' sembra reale, poi una
caduta, sia per se stessi che per quelli che hanno seguito ciecamente.
Citando Wayne Dyer: non
si può sperimentare la vera libertà finché non si è imparato a
tacitare l'Ego e uscire dalla esclusiva focalizzazione su noi stessi.
Nel suo meraviglioso
libro, Pit Bull, Marty Schwartz racconta diverse storie delle volte in cui
perse denaro perché il suo Ego si mise in mezzo. Queste sono le sue
conclusioni:
L' ho già detto e lo
ripeto, perché non può mai essere sottolineato abbastanza: il
cambiamento più importante nella mia carriera di trader avvenne quando
imparai a SEPARARE IL MIO EGO DALLE OPERAZIONI DI BORSA. Il Trading è un
gioco psicologico. La gente pensa di giocare contro il mercato, ma il
mercato se ne infischia. In realtà sta giocando contro se stessa. Bisogna
finirla di volere che le cose accadano per provare a noi stessi che non
abbiamo sbagliato. Ascoltate soltanto ciò che il mercato vi dice in
questo momento. Dimenticate ciò che pensavate vi stesse dicendo cinque
minuti fa.
Il solo obiettivo del
Trading non è di provare che eravate nel giusto ma di sentire suonare il
campanello degli incassi.
Poiché il Trading è un
gioco incerto di probabilità composto di processi inaffidabili, un Ego
ipertrofico o un Ego fragile possono facilmente esserne schiacciati. La
difesa dell'Ego consuma preziose energie, distorce la percezione, e, prima
o poi, distrugge il Trading.
Se la vostra autostima
sale o scende a seconda dei risultati del Trading sia voi che il vostro
Trading siete in difficoltà. Il concetto di sé deve essere solido e
stabile e non dipendente dall'investimento in corso, da quello appena
concluso o dal prossimo.
Quando ci accingiamo ad
operare in Borsa dobbiamo lasciare il nostro Ego fuori della porta. Il
Trading è incertezza. Se aggiungiamo l'incertezza della nostra immagine
di noi stessi alla miscela dell'imprevedibile che è tipica del Trading
prima o poi ci troveremo in difficoltà. Ecco alcuni tipici sintomi di
Trading "egotizzato":
· Non inserire gli
stop.(L'Ego non vuole che si dimostri che ha sbagliato)
· Esitare prima di
cominciare un'operazione. (L'Ego vuole essere rassicurato prima di
cominciare)
· Investire
eccessivamente. (L'Ego vuole dare una prova importante di se stesso)
· Rimanere incollati ad
una operazione. (L'Ego si è intrecciato con l'operazione e sta resistendo
per la sua vita. Non riesce a tagliare via, non vuole ammettere di aver
sbagliato)
· Mediare una operazione
in perdita. (L'Ego scava la fossa ancora più profondamente nel disperato
tentativo di uscirne)
· Realizzare il profitto
troppo presto (L'Ego ha bisogno di una pacca sulla spalla)
· Come facciamo a
separare l'Ego dal Trading? Come evitiamo di personalizzare il Trading?
Un primo modo è di
costruire dei sani confini tra noi e il nostro Trading. Non è solo vero
il detto "buoni recinti fanno un buon vicinato", buoni confini
fanno anche buoni traders.
Un confine pone dei
limiti, distingue, ci informa su ciò che fa parte di noi e ciò che non
siamo noi, rende quindi chiara la distinzione tra noi e gli altri, ci dice
dove una cosa termina e un'altra comincia. Distingue tra passato, presente
e futuro. Ci fa riconoscere che le idee, i valori, i sentimenti di un
altro non sono necessariamente i nostri. Un confine è flessibile e
permeabile. Lascia che le informazioni passino avanti e indietro. Ci
consente di ascoltare attivamente senza dover necessariamente far nostre
le opinioni di qualcun altro e senza sentirci costretti a imporre le
nostre opinioni all'altra persona.
Nel Trading un confine
traccia la distinzione tra noi e il nostro Trading, tra un'operazione e
l'altra, tra un'operazione e il resto del nostro Trading.
Un trader potrebbe vedere
il segnale di acquisto e prima di poter procedere sentire una voce che
dice "E se mi sbaglio?"
Immediatamente si
sentirebbe frustrato e svalutato. La conseguenza sarà veder passare
l'opportunità, impedito dalla vulnerabilità del suo Ego.
Avrebbe avuto bisogno di
un confine tra la sua autostima e il risultato del Trading, tra la sua
autovalutazione e il fatto di fare qualcosa di sbagliato.
Con questo confine
avrebbe potuto darsi il permesso di non dover sempre essere nel giusto.
Un altro trader venne una
volta da me. Aveva fatto diciannove operazioni vincenti di fila. La
tensione stava crescendo ed era più teso di un tamburo quando lo vidi.
Mi sono congratulata per
i suoi recenti successi e gli ho chiesto cosa ci sarebbe stato di tanto
terribile se avesse perso la prossima operazione. Mi disse "Perderò
la mia autostima, e senza autostima non si è nessuno". Che
situazione insostenibile! Il suo concetto di sé stava cavalcando il
risultato del prossimo investimento. John aveva bisogno di un chiaro
confine tra sé e il suo Trading. Aveva bisogno di sapere che il suo ego
sarebbe rimasto intatto, qualsiasi cosa fosse successa al suo Trading.
Un sano confine vi fa
conoscere la differenza tra i vostri affari e voi stessi, tra il vostro
Trading e voi stessi. Voi siete molto più dei vostri affari, molto più
del vostro Trading. Un confine vi informa anche che i risultati di una
operazione non vanno confusi con i risultati del vostro Trading in
generale. Il confine vi guida a riconoscere la differenza tra passato,
presente e futuro.
Un altro modo per
inserire un po' di distanza tra voi e il vostro Trading è di guardarlo da
prospettive diverse, questo vale anche nelle vostre relazioni con altre
persone.
Nella maggior parte delle
interazioni con gli altri ci sono tre distinte posizioni percettive.
La "nostra"
posizione, dalla quale vediamo attraverso i nostri occhi, sentiamo la
nostra voce dall'interno, proviamo le nostre sensazioni, manteniamo le
nostre convinzioni e facciamo le nostre interpretazioni dei fatti. La
maggioranza di noi vive la vita in questa posizione, questa è la
posizione che ci appassiona. Qui c'è il succo della vita. Da questa
posizione abbiamo però accesso ad alcune informazioni, ma non a tutte.
La posizione
"dell'osservatore", è quella dell'osservatore neutrale, del
testimone imparziale. E' una posizione dissociata, da qui vediamo noi
stessi e l'altra persona. Qui abbiamo il ruolo dello spettatore mentre
ascoltiamo noi stessi e il nostro interlocutore. Come osservatore avremo
il commento di una terza parte, una vista imparziale. Ma rimanendo troppo
a lungo in questa posizione finiremo per assumere i modi di un animale a
sangue freddo. La posizione "dell'altro", ci dà il punto di
vista dell'interlocutore. Qui si vedono le cose attraverso gli occhi
dell'altro, si provano le sue sensazioni, si entra nelle scarpe
dell'altro. Questa posizione ci consente di identificarci con
l'interlocutore. A vivere troppo a lungo in questa posizione si rischia di
bloccarsi nella posizione del "portiere". Andando nella
posizione dell'osservatore si guadagna in prospettiva e neutralità.
Alcuni traders di
successo si pongono in questa posizione quando operano. Se vi sentite
troppo coinvolti in una operazione spostatevi in questa posizione e
guardate da questa prospettiva.
Alla conclusione di
un'operazione di Borsa o a fine giornata, date un'occhiata al vostro
Trading dalla posizione del testimone imparziale.
Potete anche guardare il
vostro Trading con gli occhi di un'altra persona, per esempio un trader
professionista, un coach, un trader che ammirate. Cosa direbbe questa
persona? Cosa penserebbe? Se ci fosse un consiglio da dare, quale
consiglio vi darebbe?
L'Ego impone di separarsi
da tutto il resto.
Voglio raccomandarvi un
esercizio che vi aiuterà invece a sperimentare la vostra comunione con
l'universo e ad uscire dall'egocentrismo.
Andate a passeggiare, io
preferisco andare sul molo del porto di New York, guardate attentamente un
albero, una pianta, una nuvola, un'onda, un fiore o qualsiasi altro
oggetto come una roccia, un marciapiede, una panca. Notate la sua forma e
lo spazio che occupa. Diventate l'oggetto e provate l'esperienza di
sentire voi stessi occupare quello spazio. Continuate a farlo con forme
diverse: dopo un po' proverete un meraviglioso senso di libertà ed
energia.
Ruth Barrons Roosevelt
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